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La VANIGLIA del Madagascar

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Sapevi che, oggi, quasi l’80% della vaniglia mondiale proviene dal Madagascar?

Ebbene si; come avrete letto in gelateria, durante l’inverno, da sempre, viaggiamo alla scoperta di nuovi gusti e nuove emozioni.

La vaniglia, nello specifico, come saprai è uno degli aromi più utilizzati al mondo.

Quello che sicuramente non sai è che la pianta che produce il prezioso baccello nero appartiene alla famiglia delle Orchidee: si tratta di un rampicante dai fiori bianchi o gialli, con radici avventizie che assorbono l’acqua dall’ambiente umido circostante.
In realtà, la vaniglia è originaria del Messico (si narra che Montezuma abbia offerto a Cortes una bevanda di cioccolato profumato alla vaniglia), che ne ha conservato il monopolio fino alla metà del 19° secolo. Verso la metà del 1800 Edmond Albius, un giovane schiavo di Réunion (allora conosciuta come Bourbon), mise a punto il procedimento di impollinazione artificiale, che cominciò a essere utilizzato proprio sull’isola Réunion e che rimane tuttora il metodo impiegato per la produzione del frutto. L’isola divenne il primo produttore mondiale di vaniglia e furono proprio i suoi coltivatori ad esportare la loro esperienza sulla vicina isola del Madagascar. Le prime piantagioni vennero impiantate sull’isola di Nosy Be, per poi diffondersi su gran parte del territorio del paese, grazie al clima umido tropicale favorevole allo sviluppo della pianta.
Nelle piantagioni, centinaia di fiori vengono impollinati delicatamente a mano dai produttori, attenti a selezionare solo alcuni dei fiori su ogni stelo.. Dopo l’impollinazione i fiori si trasformano in baccelli di colore verde chiaro, lunghi fino a 30 centimetri, che maturano sulla pianta e vengono raccolti ad uno ad uno dopo 6/8 mesi. I baccelli vengono poi essiccati e lavorati per ben 10 mesi prima di ottenere il tipico bastoncino nero, morbido e profumato, che viene commercializzato. Attraverso questo trattamento gli enzimi contenuti nel baccello liberano il loro componente aromatico principale, la vanillina. 

In Madagascar la vaniglia è piantata nel mese di ottobre; dopo 2 anni di crescita si procede all’induzione floreale nei mesi di luglio-agosto. I fiori compaiono da settembre a gennaio, mentre i baccelli vengono raccolti in genere nel luglio dell’anno successivo.

 

 

16/11/18 – 16/11/19 / Un anno dopo

Un anno è passato.

Un anno intero è già passato e ancora non mi abituo all’idea.

A volte mi ritrovo con il pensiero a cercarti per un consiglio, perché l’essenza di ciò che faccio, sono e porto avanti, contiene tutto il tuo sapere, la tua forza e la tua testardaggine.

Ti porto con me, ogni giorno, e ti porto nel mio gelato che la gente assaggia e gusta sorridendo.

Questo alleggerisce il dolore della tua mancanza caro Papà perché i sorrisi che hai regalato rimarranno per sempre nel cuore di chi ti ha amato.
Grazie, tuo figlio Marco

 

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Un viaggio nelle Langhe: la nocciola Tonda IGP

 

Eccoci con un nuovo approfondimento sugli ingredienti che durante la stagione trovate in gelateria.

Oggi è il momento della nocciola, e nello specifico, la Varietà di nocciolo coltivata in Piemonte, la Tonda Gentile Trilobata.

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Dove è concentrata la sua produzione?

La sua produzione è concentrata nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria, in un areale compreso tra le colline delle Langhe, del Roero e del Monferrato.

La denominazione IGP garantisce agli utilizzatori ed ai consumatori la qualità e l’autenticità del prodotto.

La “Nocciola Piemonte IGP.”, è particolarmente apprezzata dall’industria dolciaria per i suoi parametri qualitativi quali:

  • forma sferoidale del seme
  • gusto ed aroma eccellenti dopo tostatura
  • elevata pelabilità
  • buona conservabilità

Per questi motivi la Nocciola Piemonte è universalmente conosciuta come la migliore al mondo.

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Quali sono le sue proprietà alimentari?

La nocciola infatti, oltre ad un contenuto significativo di aminoacidi essenziali e di vitamina E, risulta particolarmente ricca in lipidi, con un apporto calorico pari a 700 Kcal per 100g di nocciole secche.

La frazione lipidica è costituita per oltre il 40% da acidi grassi monoinsaturi (come l’acido oleico) e presenta il più alto rapporto monoinsaturi/polinsaturi rispetto all’altra frutta secca.

Si conferma che una dieta ricca in acido oleico (lo stesso acido grasso presente nell’olio extra vergine d’oliva) consente di mantenere il cosiddetto “Colesterolo cattivo” a bassi livelli nel sangue, e di innalzare i livelli del “Colesterolo buono”, che con la sua azione protettiva sulle membrane cellulari costituisce un’importante difesa delle patologie vascolari. Inoltre, per l’elevato tenore in Tocoferoli, tra cui la vitamina E, la nocciola fornisce un apporto notevole di agenti antiossidanti rallentando l’invecchiamento dei tessuti.

La Nocciola Piemonte, distinguendosi dalle altre varietà italiane ed estere per l’alto contenuto in olio (circa il 70%), dimostra di essere un alimento pregiato e di qualità, in grado di soddisfare non solo la richiesta di gusto ma anche le esigenze di un consumatore sempre più attento agli aspetti nutrizionali e salutistici dei prodotti alimentari.

Quando la nocciola incontra il cioccolato…..

Da quando un intraprendente cioccolatiere di Torino seppe riconoscere la potenzialità della nocciola e mise a punto la prima ricetta del gianduja, l’aroma e la qualità organolettiche del frutto piemontese esprimono il meglio nell’unione con l’esotico cacao.

Il cioccolato con le nocciole, in pasta od intere, da specialità regionale è diventato simbolo di buon gusto anche oltre i confini: è un emblema di singolare unicità, che l’industria dolciaria italiana propone al mercato mondiale come squisito esempio della proprio secolare cultura.

 

Alla scoperta della Noce Pecan

La noce pecan è un tipo di frutta secca, è il seme contenuto nel frutto prodotto dall’omonimo albero. 

Una pianta imponente di origine americana, caratterizzata da una rusticità tale da consentirle di essere coltivata senza difficoltà anche in Italia, ma ha bisogno di un clima mite per poter produrre.

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Quando vengono raccolte le noci pecan?

L’albero comincia a produrre i frutti in primavera e solo in autunno arriveranno a maturazione. La raccolta avviene da ottobre a dicembre. Le noci vengono fatte seccare in modo che la polpa si possa eliminare e, riducendo quindi l’umidità, che la noce si possa conservare a lungo.

Curiosità

Esistono circa 500 varietà di noci pecan che vengono distinte in orientali, ovvero adatte ai climi caldo-umidi, oppure occidentali, che resistono meglio alla siccità. Alcune varietà di origine americana coltivate in Italia sono: Kiowa, Wichita e Shoshoni.

L’attenzione per la coltivazione, la raccolta e la produzione di noci pecan è da sempre posta, soprattutto negli stati del Sudamerica, alla corretta ricompensa e al non sfruttamento dei lavoratori locali.

Nel corso dei secoli le noci pecan sono state un punto fermo nell’alimentazione dei nativi americani. Sono stati loro a far conoscere ai primi coloni le proprietà di questo frutto, come raccoglierle e come utilizzarle.

Negli Stati Uniti aprile è stato designato come il mese nazionale del Pecan. È particolarmente amato dai texani, nel 1919 è stato ufficialmente designato l’albero dello stato da parte del legislatore Texas.

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Il countdown è iniziato: il 3 novembre chiudiamo, ci rivediamo a marzo 2020

Cari amici, ci siamo, siamo a -41 giorni.
Il 3 novembre sarà il nostro ultimo giorno di apertura della stagione 2019.
Non ci dilunghiamo ora con saluti e ringraziamenti, quelli a suo tempo, ora invece vorremmo lasciarvi in nota due pensieri:

⁃ c’è uno dei nostri gusti che volete mangiare o di cui volete fare scorta? Scrivetelo!
⁃ c’è uno o più dei nostri prodotti tra biscotti,, lolli pop, snack, torte eccetera che vorreste mettervi nel freezer come scorta? Ordinateli per tempo!

Scorte e prodotti sono a termine perciò se possibile esauriremo i vostri desideri.

Grazie per l’affetto che ci dimostrate sempre,
Marco e Juanita